Le
associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu e Wwf della Sardegna hanno indirizzato
un documento-denuncia alla Regione Sardegna, alla società Terna spa, alla
Provincia del Sud Sardegna, ai sindaci di Sant’Antioco e di San Giovanni
Suergiu, al Ministero dell’Ambiente e alla Rappresentanza in Italia della Commissione
delle Comunità Europee per segnalare i danni causati dalle linee di alta
tensione agli uccelli che popolano e attraversano gli stagni e le lagune del
sud-ovest sardo.
L’intera
zona umida, comprese le isole di Sant’Antioco e San Pietro, rappresenta un sito
di incomparabile valore ambientale e naturalistico, una enorme “ricchezza” naturale
riconosciuta dal Piano Paesaggistico Regionale che la ha inserita tra quelle da
tutelare paesaggisticamente. Gli stagni e le lagune sono inoltre tutelati dalla
rete europea natura 2000 (SIC e ZPS), e al loro interno sono stati individuati
due IBA (Important Bird Areas).
Si tratta
di un sistema continuo di zone umide inserite nelle principali rotte migratorie
che le rendono importanti siti di nidificazione, sosta, svernamento e
approvvigionamento di nutrienti per talune specie d’importanza internazionale.
15 di queste specie sono presenti ed elencate nell’All. 1 della Direttiva
Uccelli, ed alcune di queste sono presenti nell’intero arco dell’anno: il
Fenicottero e il Gabbiano roseo, la Volpoca, il Falco di palude e il Falco
Pescatore, la Garzetta, l’Airone Rosso e l’Airone Bianco Maggiore, la
Pivieressa e il Mestolone. Altre specie pur avendo una presenza sporadica sono
altrettanto importanti quali il Cavaliere d’Italia, l’Avocetta, l’Occhione e, anche
se più di rado, sono stati avvistati esemplari di Gru e di Cicogna Bianca.
Questo
importante patrimonio naturalistico è messo in pericolo da una serie di criticità
derivanti da attività antropiche, tra le più rilevanti e devastanti segnaliamo
il rischio da collisione e folgoramento degli uccelli che popolano abitualmente
la zona di Santa Caterina.
Le linee
guida ISPRA inseriscono il fenicottero (phoenicopterus
roseus), il falco pescatore (Pandion
haliaetus) e il falco di palude (Circus
aeruginosus), tra le specie estremamente sensibili al rischio elettrico (SRE).
Purtroppo
gli interventi finora tentati dal gestore della rete elettrica Terna per limitare
l’impatto di collisione degli uccelli con i cavi (l’installazione dei
dissuasori a spirale) non hanno sortito alcun effetto pratico, visto che le
carcasse dei volatili si ritrovano spesso sotto i cavi e talvolta anche appese
ad essi proprio in prossimità dei dissuasori.
Si rende
quindi necessario l’interramento dell’intero tratto di linea che attraversa
l’area umida della laguna di Sant’Antioco e dell’intera area SIC ITB042223 - Stagno
di Santa Caterina. Soluzione già adottata con risultati positivi nello stagno
di Molentargius a Cagliari.
Le stesse
“linee guida ISPRA per la mitigazione dell’impatto delle Linee Elettrichesull’avifauna (maggio 2008)” indicano tra le soluzioni possibili, risolutive “…
indubbiamente più efficaci e altamente
raccomandate l’interramento delle linee AT che attraversano o sono limitrofe a
siti inclusi in rete Natura 2000 dove è segnalata la presenza di specie
ornitiche minacciate.”
Graziano
Bullegas, Carmelo Spada e Francesco Guillot - rappresentanti per la Sardegna
rispettivamente di Italia Nostra, Wwf e Lipu - chiedono che attraverso il finanziamento dei fondi Fsc del Patto per la Sardegna di 20
milioni di euro per le zone umide, approvato recentemente dalla Giunta
Regionale, o con altre fonti di finanziamento, si adottino le misure
idonee per questo importante e improcrastinabile intervento infrastrutturale al
fine di salvaguardare la biodiversità presente nelle zone umide del sud ovest
della Sardegna oggi gravemente minacciate e di tutelare gli aspetti culturali e
paesaggistici del territorio.
sull'argomento
La Provincia del Sulcis Iglesiente - Italia Nostra, Lipu e Wwf della Sardegna: "Rischio di collisione e di folgorazione per l'avifauna delle zone umide del sud ovest della Sardegna"
Casteddu online - Stagni sardi, Lipu e Wwf: Uccelli a rischio, interriamo i cavi di alta tensione"
Terna.it - La rete di Terna e la biodiversità
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