La Giunta Pigliaru aveva assicurato ai sardi la più ampia
partecipazione alle scelte di governo del territorio.
Casa sul mare nell'isola di Sant'Antioco |
E i sardi si aspettavano un confronto diretto in tutti i territori
dell'isola sul famigerato Disegno di legge Erriu, con il presidente impegnato
personalmente nel dibattito con tutte le parti sociali; il minimo sindacale per
una legge importantissima sulla quale la comunità regionale ha discusso
animatamente in questi mesi.
La giunta del prof. Pigliaru non ha deluso nemmeno questa volta e,
con un colpo di teatro degno del Berlusconi dei tempi d’oro, ha lanciato il
concorso dell’anno; aperto a tutti i sindaci che con un clic potranno votare SI
o NO e, eventualmente, fare osservazioni riguardo ad alcuni articoli del Ddl
Erriu, in gioco il futuro delle coste della Sardegna per le prossime
generazioni.
Ma attenzione, il concorso non prevede premi.
Ci saranno solo dei
perdenti: i sardi e il territorio dell'isola.
Lo stesso obiettivo di destabilizzare il PPR da parte del governo
Cappellacci, al quale occorre però riconoscere di avere avviato un percorso di
consultazione che, per quanto carente e fallimentare, non rifuggiva il dialogo
e prevedeva le risposte della Regione ai partecipanti alla discussione.
La scelta del test via Internet conferma invece il profondo
distacco tra il governo della Regione e la società sarda in materia di tutela
ambientale e del paesaggio.
Dimostra la noncuranza di questa Giunta Regionale verso i
cittadini a cui vengono negati i decantati processi partecipativi, ovvero la
possibilità di scambiarsi opinioni su una scelta fondamentale per il futuro
della Sardegna.
Il presidente Pigliaru, dopo avere auspicato un “dibattito, serio,
sereno, tecnico e anche giustamente appassionato” ha optato per una formula
sbrigativa da televendita a scadenza, che susciterà ben poca passione e
difficilmente placherà le polemiche.
Ai sindaci non si è dato neppure il tempo di consultarsi con gli
organi delle amministrazioni che guidano e con le popolazione che
rappresentano.
Non gli si dice come verranno trattati i dati e perché sia
richiesta una valutazione su soli 5 articoli sui 134 del Ddl.
Non ci resta che
confidare nella saggezza dei governi locali ai quali non ci permettiamo di dare
consigli; I sindaci sapranno dare le risposte più adeguate.
Tutti, e specialmente quelli delle aree interne e marginali, i
quali valuteranno il Ddl Erriu con riguardo agli effetti squilibranti nel
territorio sardo e di ulteriore isolamento dei paesi più precari.
Che lo spettacolo abbia
inizio!
Sull'argomento
Italia Nostra Sardegna blog - Salviamo le coste della Sardegna
La Nuova Sardegna del 17 gennaio 2018 |
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