CONSULTA AMBIENTE TERRITORIO DELLA SARDEGNA
La Consulta Ambiente e Territorio (A.T.S.) non può esimersi dal
rilevare l'ennesimo atto posto in essere dalla Giunta Pigliaru e da parte del
Consiglio relativamente al Piano casa, oramai in scadenza, prorogandolo fino al
30 giugno del 2019: un tempo lunghissimo nel quale sarà possibile l'incremento
delle volumetrie del 30%, con l'esclusione dei soli centri storici, notizia
data con grande soddisfazione dalla Regione e accolta più che favorevolmente
dal settore edilizio che potrà così agevolmente programmare i lavori di futura
compromissione del territorio.
In questo lasso temporale s'inserisce anche la proposta di legge,
o disegno, sul governo del territorio, approvata dalla Giunta regionale lo
scorso marzo, e che ha suscitato non poche critiche ben circostanziate dalla
scrivente Consulta, che ha posto in evidenza, nei diversi comunicati stampa e
iniziative pubbliche, i limiti di una norma che rasenta l'incostituzionalità,
che va respinta al mittente. Gli articoli del testo di legge più avversati e
dibattuti pubblicamente, gli Artt., 30, 31, 43 e A4 che espongono i beni
ambientali e paesaggistici a un inevitabile declino, nonostante, ricordiamolo,
tali beni siano tutelati anche dall'art.9 della Costituzione, dal Piano
Paesaggistico Regionale (P.P.R. 2006), redatto e varato in attuazione al Codice
Urbani, d. lgs. n. 42 del 2004, norme sovraordinate non scardinabili o
by-passabili neanche attraverso la Specialità della Regione Sardegna in materia
urbanistica (di fatto solitamente poco esercitata, e per di più male, come nel
caso in oggetto e addirittura contrapposta ai vicoli indicati dal Codice),
restando in capo allo Stato la materia paesaggistica.
In questo frangente si rilancia il Piano casa, nato nel lontano
2009 sotto il governo Berlusconi e poi rilanciato di volta in volta in
successivi aggiornamenti ed estensioni temporali, l'ultima è la L.R. n.8 del
2015; da rilevare l'astensione del centro-destra dal voto nella seduta
consiliare per mancata estensione della norma ai centri storici, con tutta
evidenza ritenuto troppo restrittivo.
Ovviamente il Piano casa non basta ai nostri ineffabili
legislatori regionali: necessita approvare la legge regionale sul governo del
territorio affinché si concretizzino le mirabolanti cubature in previsione,
lungo la fascia costiera ma anche nelle aree interne, che ad oggi sono ancora
sprovviste di pianificazione paesaggistica: ci si aspettava che in questa
legislatura si completasse il Piano Paesaggistico Regionale, oggi ancora monco,
che a causa di tale incompletezza produce altri effetti negativi, con interventi programmati in assenza di regole certe e
soprattutto dei reali vincoli e potenzialità contenute nel Piano.
Eppure il
Presidente Pigliaru sottolineava nell'intervento di presentazione del ddl,marzo 2017, come la qualità paesaggistica sia "la grande risorsa di sviluppo presente
e futuro della Sardegna, il principale fattore di ricchezza", aggiungendo
che il ddl “nasce da una filosofia di rigorosa tutela del paesaggio”,
evidenziando “elementi di flessibilità governata e virtuosa” nell'attuale
normativa, di cui propone un “aggiornamento prudente, mirato all'equilibrio tra
sostenibilità e sviluppo, rispetto ambientale e creazione di ricchezza e
occupazione.”
Come dimostrato nei diversi interventi e comunicati stampa della
Consulta, il ddl in discussione va in direzione diametralmente opposta, tranne
per la creazione di ricchezza, sì in altri luoghi e in mani esterne, esempio ne
siano le diverse proposte del Qatar, ma anche di altri gruppi: in tutto ciò non
vi è nulla di virtuoso, si legge invece un'accomodante volontà di svendita del
territorio e dei suoi beni, una pretestuosa flessibilità governativa utile ad
appagare interessi che nascono al di fuori delle reali esigenze di buon governo
dell'isola: vizi sostanziali che non possono mantenere alcun equilibrio tra
sostenibilità e sviluppo, rendendo tali propositi parole vuote prive di
contenuto. La Consulta ritiene deleteria la proroga del Piano casa, e tanto più
la possibile approvazione del ddl in discussione, mentre risulta di vitale
importanza completare l'attività conoscitiva e di ricognizione del quadro
ambientale, paesaggistico e culturale con l'estensione agli ambiti interni del
P.P.R. (così come promesso in campagna elettorale da Francesco Pigliaru), e conseguentemente
adeguare gli strumenti urbanistici (P.U.C.), e garantire tempi certi per
l'adeguamento dei PUC almeno di tutti quei comuni ricadenti negli ambiti
costieri (visto la perdurante assenza di pianificazione regionale degli ambiti
interni, come su riportato), quali a solo titolo di esempio Olbia, Arzachena,
Cagliari, Alghero oramai in ritardo più che decennale.
sull'argomento
La Nuova Sardegna - Consulta ambientale contro il piano casa: "proroga dannosa"
La Provincia del Sulcis Iglesiente - La Consulta ambiente e Territorio della Sardegna critica la proroga del Piano Casa approvata dal Consiglio Regionale
Alghero, un palazzo a 5 piani potrebbe sorgere a pochi passi dal mare di Calabona. Ci sono due aspetti che s'intrecciano nel caso segnalato da varie associazioni (Grig, WWF, ItaliaNostra, Lipu, Comitato Scogli Piatti-Aho) e che vanno al di là del caso specifico. Il primo aspetto riguarda le zone B dove edifici, come quello in discussione, possono ancora crescere inopinatamente. Le inestinguibili zone B – previste abbondantemente dal Comune nel secolo scorso – incistate in uno strumento urbanistico con la visione di un'altra epoca.
Un piano regolatore “guai a chi lo tocca” per cui sono di fatto disattese le leggi che si sono succedute fino dagli anni Ottanta. No ai Piani Territoriali Paesistici (PTP) del 1993 e doppio no al Piano Paesaggistico Regionale (PPR) 2006, cioè il rifiuto della più aggiornata disciplina in materia paesaggistica.
Il Piano Regolatore Generale (PRG) di Alghero sopravvive incivilmente, come in altri comuni sardi soprattutto costieri. Per queste cangianti zone B servirebbe una rivalutazione ambientale paesaggistica aggiornata e una attenta contabilità sulle aree per servizi (mq/ab) indispensabile per conoscere la loro adeguatezza funzionale e dimensionale alle crescite, ossia agli incrementi di volume decisi pure per via dei numerosi pianicasa succedutisi dopo il 2009.
Il secondo aspetto è
appunto l'ultimo pianocasa LR 8/2015 (prorogato l'altro ieri dal governo
Pigliaru) che nello spirito anarchico dei pianicasa (copyright Silvio
Berlusconi) consente ad Alghero di sommare la procedura derogatoria voluta
dalla Regione al rifiuto del Comune di adeguarsi alle leggi. Un connubio
nefasto per la città che si vuole candidare a competere nel mercato turistico
dei prossimi decenni (o a capitale della cultura), e che invece di moderare gli
appetiti palazzinari li suscita. Le zone B immaginate come rendite per pochi
sono un danno per la comunità come altri insopportabili vitalizi.
Servirebbe adeguare rapidamente la pianificazione locale, anche anticipando la conclusione (si sta facendo per le aree della bonifica). D'altra parte le toccanti promesse del sindaco sull'urbanistica sono state deludenti e si teme che disattenderanno le attese dei cittadini di Alghero che s'immaginano una città svincolata dal ciclo edilizio che la sta impoverendo. Una valutazione nel quadro della redazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) alla luce di nuove previsioni di legge mitigherebbe gli effetti di aberranti previsioni.
Al sindaco di Alghero chiediamo cosa aspetta ad adeguare il Piano urbanistico al PPR in vigore da dieci anni.
Al presidente Francesco Pigliaru chiediamo perché non commissaria, domani!, tutti quei comuni importanti che, come Alghero, hanno finora disatteso le disposizioni di leggi regionali e dello Stato.
Servirebbe adeguare rapidamente la pianificazione locale, anche anticipando la conclusione (si sta facendo per le aree della bonifica). D'altra parte le toccanti promesse del sindaco sull'urbanistica sono state deludenti e si teme che disattenderanno le attese dei cittadini di Alghero che s'immaginano una città svincolata dal ciclo edilizio che la sta impoverendo. Una valutazione nel quadro della redazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC) alla luce di nuove previsioni di legge mitigherebbe gli effetti di aberranti previsioni.
Al sindaco di Alghero chiediamo cosa aspetta ad adeguare il Piano urbanistico al PPR in vigore da dieci anni.
Al presidente Francesco Pigliaru chiediamo perché non commissaria, domani!, tutti quei comuni importanti che, come Alghero, hanno finora disatteso le disposizioni di leggi regionali e dello Stato.
Comunicato Stampa WWF, Italia Nostra, Lipu e Comitato Tutela Scogli Piatti di Alghero
CALABONA (ALGHERO): COSTRUZIONE IN RIVA AL MARE DIVENTA UNA
EMBLEMATICA QUESTIONE PAESAGGISTICA REGIONALE, ANCHE IN CONSIDERAZIONE DELLA
PROROGA DEL PIANO CASA DELLA GIUNTA PIGLIARU.
I rappresentanti regionali delle associazioni ambientaliste WWF, LIPU,
ITALIA NOSTRA e del comitato locale per la Tutela degli scogli piatti hanno
inoltrato richiesta di accesso civico sulla pratica riguardante un intervento
edilizio in località Calabona nel comune di Alghero, area soggetta a tutela
paesaggistica.
Carmelo Spada, Francesco Guillot, Graziano Bullegas e Paola
Correddu rispettivamente per Wwf, Lipu, Italia Nostra e il comitato Tutela
scogli piatti hanno inoltrato richiesta di accesso civico per acquisire la
documentazione e ricostruire l’iter istruttorio dell’intera pratica basata
sulla L.R . 8/2015, art.39.
I rappresentanti delle associazioni ambientaliste WWF, LIPU, ITALIA
NOSTRA e comitato Tutela Scogli Piatti vista la rilevante importanza
paesaggistica della zona, praticamente a pochi passi dal mare, vogliono
verificare la conformità delle autorizzazioni alle norme di tutela
sovraordinate a quelle comunali, seppure in presenza di possibili deroghe
ottenibili con il Piano Casa varato nel 2015 dalla giunta guidata da Francesco
Pigliaru.
“Contro quel piano - affermano Carmelo Spada, Francesco Guillot, Graziano
Bullegas rispettivamente per Wwf, Lipu e Italia Nostra - nel 2015 presentammo
un corpus di osservazioni che prefiguravano situazioni come questa di Calabona,
ma che sono rimaste inascoltate”
“Con questo caso emblematico di Calabona nel comune di Alghero - hanno
concluso i rappresentanti regionali delle associazioni ambientaliste - si
palesa concretamente con una costruzione in riva al mare e assurge in negativo
a emblematica questione paesaggistica regionale anche in considerazione della
recentissima proroga del piano casa della giunta regionale guidata da Francesco
Pigliaru.”
Sull'argomento
ANSA Sardegna - Piano casa Sardegna prorogato al 2019
Sardegna magazine - La proroga al piano casa. Erriu: un atto necessario per il settore edile
Alguer.it - Wwf, Lipu, Italia Nostra: accesso su Calabona
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