Il Consiglio
Regionale va avanti un “Piano casa”peggiorativo delle norme di salvaguardia
paesaggistica
Chiediamo ad alta
voce una modifica correttiva
Tutti davanti al Consiglio Regionale di via Roma
martedì
6 ottobre alle ore 18
Lottizzazione a Masua |
La Sardegna è l’unica tra le Regioni ad
avere inserito nel disegno di legge detto “Piano casa” norme relative – e
peggiorative – al Piano Paesaggistico vigente.
Il rischio è palese e i sardi devono essere
informati che attraverso un dispositivo di legge in teoria volto a rendere
possibili e più semplici piccoli ampliamenti edilizi, si vuole far passare,
grazie a ‘maglie larghe’ e deroghe, una vera e propria modifica di fatto delle
norme in vigore di tutela del paesaggio.
Con la discussione in Consiglio si sta purtroppo riconfermando lo stesso
impianto del disegno di legge che premia con volumetria aggiuntiva anche gli
interventi nelle zone di maggior pregio paesaggistico, persino nella fascia dei
300 metri
e nei centri storici, nonché la concessione dell’abitabilità ai sottotetti e ai
seminterrati ( che subiscono danni ad
ogni nubifragio).
Le
associazioni Legambiente Sardegna, Italia Nostra e WWF, in attesa del richiesto
confronto col Presidente Cappellacci, hanno subito avviato una serie di
incontri con i gruppi in consiglio regionale per ribadire con forza la
necessità di modificare il disegno di legge secondo le richieste già avanzate
in commissione urbanistica, che riguardano la riaffermazione, senza deroghe,
dei principi fondamentali del Piano Paesaggistico e la rigorosa salvaguardia
della fascia dei 300 metri
e dei centri storici, nonché la esclusione di eventuali “accordi di programma” che
possano riaprire le coste alle colate di
cemento.
Poiché
dagli incontri non sembra emergere alcuna volontà in tal senso, aumenta la
preoccupazione e diventa necessaria una mobilitazione immediata:
martedi 6 ottobre
alle ore 18 davanti
al Consiglio Regionale di via Roma,
Legambiente
Sardegna, Italia Nostra e WWF
invitano tutte le associazioni e i cittadini a
partecipare all’assemblea partecipativa per chiedere al Consiglio una svolta
correttiva nel segno della salvaguardia.
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