L’Associazione ha inviato una serie di proposte e richieste di emendamenti sul DdL (clicca qui per scaricare le osservazioni presentate) con il quale ha evidenziato l’importanza del documento pianificatori chiesto da numerosi anni da Italia Nostra e da Comitati e cittadini riconoscendo estremamente positiva la tempestività con la quale la Giunta Regionale e il Consiglio si stanno occupando della pianificazione urbanistico-energetica finalizzata alla regolamentazione del territorio sardo insidiato dalla speculazione energetica. Tale pianificazione assume maggior rilevanza anche in considerazione del fatto che la Sardegna è la prima regione italiana a legiferare in tal senso e può quindi diventare importante punto di riferimento per altre regioni italiane interessate dallo stesso fenomeno.
L’associazione ha auspicato medesima solerzia nella pianificazione energetica e urbanistica al fine di soddisfare le esigenze della comunità sarda e liberarla finalmente dai combustibili fossili, compreso il metano, e dalle emissioni climalteranti e garantire una compiuta democrazia energetica.
Manifestazione del 30 agosto a Cagliari |
Queste in sintesi le osservazioni, le richieste e gli emendamenti proposti:
· Valutazione Ambientale Strategica e cartografia
La normativa italiana ed europea prevede che i piani e i programmi che possono avere impatti significativi sull'ambiente e sul patrimonio culturale debbano essere assoggettati a VAS. Una metodologia che garantisce la partecipazione democratica e il coinvolgimento reale delle comunità e delle autonomie locali alle scelte che riguardano i propri territori.
Si è inoltre chiesto che la legge sia corredata da opportuna cartografia al fine di poter verificare quali aree risultino protette e quali possano essere interessate da impianti FER. La richiesta è quella di aggiornare la già esistente mappa interattiva della Sardegna sulle aree idonee ad ospitare fonti energetiche rinnovabili
Anche al fine di evitare che nelle aree ordinarie si possano realizzare interventi vietati in alcune aree idonee e di evitare che gli interventi su tali aree si realizzino prioritariamente che sulle aree idonee si è chiesto di adottare una norma che preveda esplicitamente il blocco temporaneo delle richieste che interessano aree ordinarie e la priorità nel rilascio delle autorizzazioni per le aree idonee fino al completamento delle richieste autorizzative.
· Siti interessati dalla presenza di beni culturali in assenza di vincolo
Le aree interessate da progetti di impianti di produzione da FER risultino caratterizzate dalla presenza di edifici e manufatti di valenza storico culturale non vincolati ai sensi del dlsg 42/2004, prima dell’inizio del procedimento autorizzativo deve essere attivato presso la Soprintendenza competente per il territorio il procedimento di verifica dell’interesse culturale e di dichiarazione dell’interesse culturale.
· Connessioni a terra degli elettrodotti marini
Vincolare la realizzazione delle connessioni a terra degli impianti off-shore e la realizzazione delle opere di connessione tramite elettrodotto con il continente solo successivamente alla definitiva approvazione del Piano di Gestione dello Spazio Marittimo “Tirreno-Mediterraneo Occidentale” e delle specifiche misure spaziali a carattere prescrittivo che tengano conto delle ricadute in tema di paesaggio, pesca, turismo e governo del territorio, cosí come previste dall’art. 23 del D.Lgs. 199/2021.
Al fine di evitare che impianti invadenti ed impattanti si possano installare in aree di tutela ambientale di pregio paesaggistico o archeologico per volontà di un sindaco o un’amministrazione comunale si ritiene che le eventuali deroghe siano consentite solo per la realizzazione delle CER.
Limitare le aree idonee alle aree di rispetto prospicienti i percorsi di strade statali e provinciali di scarso interesse paesaggistico, alle aree a parcheggio e piazzole di sosta, escludendo dalle aree idonee le infrastrutture stradali di alto interesse paesaggistico.
Si condivide l’obbligo della fidejussione, l’istituzione dell’Agenzia regionale dell’energia e la necessità di aggiornare il Piano paesaggistico regionale attraverso uno studio puntuale anche per le zone interne (PPR), mentre si suggerisce di adottare un nuovo Piano energetico ambientale della Regione Sardegna (PEARS), considerato che il Piano vigente – basato su carbone e gas - ha presentato numerose criticità già all’atto della sua emanazione.
Qui il documento completo presentato alle commissioni permanenti
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