Vigneto di malvasia |
Con l’ordinanza emessa ieri lunedí 18 dicembre la giudice di Oristano dott.ssa Paola Bussu ha deciso di respingere la richiesta di ammissione all’oblazione (13.103 euro per estinguere il reato!) presentata dal rappresentante legale della società GECO srl e di procedere con il processo penale.
La giudice ha accolto le richieste di Italia Nostra che, assieme ad alcuni comuni della zona, ad altre associazioni, comitati e gruppi di cittadini si sono costituiti parte civile nel processo penale che vede imputato l’amministratore unico della società che gestisce l’impianto di trattamento rifiuti di Magomadas colpevole di aver smaltito illecitamente 7.013 tonnellate di rifiuti nei terreni agricoli di Tinnura e Magomadas tra l'agosto e il dicembre 2019. L’operazione illecita consisteva nello sversare e interrare fanghi di depurazione, miscelati con residui di frantumazione di inerti considerati “rifiuti” e non “ammendante” nelle fertili campagne dove si produce la malvasia.
L'ingresso dello stabilimento GECO |
Tra le altre motivazioni che supportano il non accoglimento della richiesta di oblazione, la giudice considera la mancata rimozione e conferimento dei rifiuti e il ripristino dello stato dei luoghi, cosí come prescritto dalla nota della Direzione Generale del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale. Prescrizioni valutate idonee, pertinenti e congrue dall’ARPAS.
sull'argomento
La Nuova Sardegna - Fanghi e reflui dalla Puglia a Magomadas: si farà il processo
Link Oristano - Magomadas, Italia Nostra respinge la diffida della GECO
TGR Sardegna - Al via il processo sui fanghi versati nell'Oristanese
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