Il NO ai radar lungo le coste della Sardegna, uno dei quali previsto a Su Semafuru, a Sant’Antioco, è stato definitivamente sigillato da una storica ordinanza del TAR Sardegna, con il ricorso presentato da Italia Nostra, tramite lo studio legale Pubusa di Cagliari.
Dieci anni fa, dopo un anno di lotte, occupazioni, manifestazioni, tutte pacifiche, una vittoria dei cittadini che hanno avuto la soddisfazione di vedere riconosciuti i loro diritti a un ambiente più sano e non militarizzato.
Ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito
- I comitati No Radar di Sant’Antioco (Capo Sperone), Argentiera, Tresnuraghes (S’Ischia Rujia) e Fluminimaggiore (Capo Pecora)
- Italia Nostra e gli avvocati Andrea e Paolo Pubusa
- Il presidio dei ragazzi e ragazze che hanno vissuto un anno interno nei pressi di Su Semafuru, tanti arrivati anche dai comuni vicini e da Cagliari a dimostrare coesione fra territori diversi
- I tecnici che ci hanno fornito informazioni scientifiche, i cittadini di altri territori già violentati
- I giornalisti, in particolare dell’Unione Sarda, Videolina e la Nuova Sardegna, che hanno seguito questa vicenda con interesse
- Tutti i cittadini che ci hanno aiutato finanziariamente
- Il comitato Disarmiamoli
- I politici che ci hanno supportato
- Tutti i cittadini che ci hanno aiutato ad organizzare eventi, a sensibilizzare, a diffondere
Festeggiamo insieme questo evento, a Su Semafuru, domenica prossima 27 marzo, alle ore 11, siete tutti invitati per un brindisi, un piccolo rinfresco, per confrontarci, dieci anni dopo, e soprattutto per lanciare il messaggio che “insieme si può fare”, che l’unità è forza.
Grazie a tutti!
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