La pianificazione nell'interesse pubblico è, per definizione, contro il consumo di suolo e per la salvaguardia e protezione dei paesaggi tutelati per legge.
Ma i legislatori regionali Lega - 4 Mori vanno avanti in contrasto con questo principio, con quelli sanciti dal Codice dei Beni Culturali e con l'art. 9 della Costituzione.
La dichiarazione d'amore del presidente Solinas per la terra sarda nasconde in modo maldestro il programma di svendita delle sue aree più preziose. L’Autonomia regionale - invocata da qualche consigliere regionale - non può contrastare con le disposizioni della Carta al solo fine di assecondare le pulsioni confindustriali, sempre le stesse da decenni, del via libera all'edilizia H24 per tirar su l'economia.
Come ha detto più volte la Consulta, le norme sul paesaggio sono prevalenti sulle disposizioni regionali urbanistiche, visto che “gli interventi edilizi ivi previsti non possono essere realizzati in deroga né al Piano Paesaggistico Regionale né alla legislazione statale”.
Le interpretazioni autentiche nella legge - non si era mai visto, nella storia dell’Autonomia, il ricorso a una pratica legislativa così controversa al solo fine di escludere lo Stato dalla co-pianificazione sancita per legge - sono una farsa svelata, dal momento che anche ai più smaliziati giocatori d'azzardo capita di non avere la carta utile. L'abbaglio di Solinas & C. fa dunque sorridere; il pretesto della strada Sassari - Alghero si è rivelato per quello che era: un bluff maldestro.
La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna farà tutto il possibile per smantellare la grande bugia architettata dai biscazzieri sardo-leghisti, prima che questa pessima legge - nell’attesa che venga impugnata e cancellata - inizi a produrre i danni sulle coste e sull’agro, che da più parti si temono.
La prima cosa che la Consulta farà sarà sostenere e affiancare le tante associazioni che si battono da anni contro lo scempio del paesaggio sardo; è di questi giorni, ad esempio, il tempestivo intervento del GRIG, mediante un ricorso tramite segnalazione al Governo e una petizione che è possibile sottoscrivere cliccando qui.
Altre Associazioni, con le quali la Consulta collabora, si sono prontamente schierate contro questo assurdo e illegittimo provvedimento di legge: fra queste Italia Nostra, Fai Sardegna, WWF Sardegna, e i vari comitati che sul territorio si oppongono.
Siamo sicuri che questa legge non passerà, ma occorre tenere alta la guardia e denunciare, tutti insieme!
La Consulta Ambiente e Territorio della Sardegna
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