La demolizione dei camini dei gruppi 1 e 2
della Centrale termoelettrica di Fiume Santo attraverso l’uso dell’esplosivo
potrebbe produrre polveri nocive che finirebbero disperse per il territorio
circostante.
La stessa ARPAS in una relazione datata 16 marzo 2017, esprime
forti perplessità sul progetto di abbattimento con cariche esplosive».
Nella nota l’Arpas sottolinea che «è
evidente che la demolizione mediante l’uso di cariche esplosive potrebbe
produrre polveri in quantità più che significative che, nella loro evoluzione e
nel trasporto nell’aria ambiente, possono trascinare sostanze ad alto carattere
inquinante, quali idrocarburi policiclici aromatici, diossine e probabilmente
amianto, tutti composti che, nell’arco di anni si sono ovviamente accumulati
aderendo alle pareti interne delle canne da fumo. Tale diffusione in aria
interesserebbe, nel caso, un’area abbastanza vasta, anche in funzione delle
condizioni meteo del momento, compresi gli abitati circostanti facenti parte
dei comuni di Sassari,
Porto Torres, Stintino».
Con queste motivazioni e per far luce
sulla vicenda le associazioni ambientaliste WWF, ITALIA NOSTRA, LIPU e
ISDE-Medici per l’Ambiente della Sardegna viste le preoccupanti notizie in
merito alla demolizione della torre dei gruppi 1 e 2 della Centrale di Fiume
Santo nel comune di PORTO TORRES (SASSARI) previste con l’utilizzo di
esplosivi, hanno inoltrato all’All’Assessore Regionale per l’Ambiente
Donatella Emma Ignazia Spano, ai sensi del (D.lgs 195/2005) una specifica
richiesta di informazioni ambientali.
Carmelo Spada, Graziano Bullegas, Francesco
Guillot e Paola Correddu rispettivamente Delegato Wwf per la
Sardegna, presidente regionale di Italia Nostra, coordinatore regionale per la
Lipu e vice-presidente regionale Isde (Medici per l’ambiente) chiedono
all’Assessore Regionale per l’Ambiente Donatella Emma Ignazia Spano di
sapere se, e in quali termini, tali attività siano state autorizzate dalle
Autorità regionali competenti.
Inoltre i rappresentati regionali delle
associazioni ambientaliste WWF, ITALIA NOSTRA, LIPU e ISDE (Medici per
l’Ambiente) della Sardegna, chiedono di sapere se il progetto abbia avuto
il vaglio di compatibilità ambientali e se sia supportata da rigorose strategie
di prevenzione della dispersione in atmosfera di eventuali inquinanti che
potrebbero causare un potenziale nocumento alla salute pubblica.
Infine le associazioni ambientaliste WWF,
ITALIA NOSTRA, LIPU e ISDE (Medici per l’Ambiente) della Sardegna, chiedono
di acquisire i progetti di bonifica in possesso dell’Assessorato all’Ambiente
della Regione Autonoma della Sardegna.
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