sabato 8 luglio 2017

Le ciminiere della Centrale elettrica contengono sostanze altamente inquinanti



La demolizione dei camini dei gruppi 1 e 2 della Centrale termoelettrica di Fiume Santo attraverso l’uso dell’esplosivo potrebbe produrre polveri nocive che finirebbero disperse per il territorio circostante.
La stessa ARPAS  in una relazione datata 16 marzo 2017, esprime forti perplessità sul progetto di abbattimento con cariche esplosive».
Nella nota l’Arpas sottolinea che «è evidente che la demolizione mediante l’uso di cariche esplosive potrebbe produrre polveri in quantità più che significative che, nella loro evoluzione e nel trasporto nell’aria ambiente, possono trascinare sostanze ad alto carattere inquinante, quali idrocarburi policiclici aromatici, diossine e probabilmente amianto, tutti composti che, nell’arco di anni si sono ovviamente accumulati aderendo alle pareti interne delle canne da fumo. Tale diffusione in aria interesserebbe, nel caso, un’area abbastanza vasta, anche in funzione delle condizioni meteo del momento, compresi gli abitati circostanti facenti parte dei comuni di Sassari, Porto Torres, Stintino».
Con queste motivazioni e per far luce sulla vicenda le associazioni ambientaliste WWF, ITALIA NOSTRA, LIPU e ISDE-Medici per l’Ambiente della Sardegna viste le preoccupanti notizie in merito alla demolizione della torre dei gruppi 1 e 2 della Centrale di Fiume Santo nel comune di PORTO TORRES (SASSARI) previste con l’utilizzo di esplosivi, hanno inoltrato all’All’Assessore Regionale per l’Ambiente Donatella Emma Ignazia Spano, ai sensi del (D.lgs 195/2005) una specifica richiesta di informazioni ambientali.

Carmelo Spada, Graziano Bullegas, Francesco Guillot e Paola Correddu rispettivamente Delegato Wwf per la Sardegna, presidente regionale di Italia Nostra, coordinatore regionale per la Lipu e vice-presidente regionale Isde (Medici per l’ambiente) chiedono all’Assessore Regionale per l’Ambiente Donatella Emma Ignazia Spano di sapere se, e in quali termini, tali attività siano state autorizzate dalle Autorità regionali competenti.
Inoltre i rappresentati regionali delle associazioni ambientaliste WWF, ITALIA NOSTRA, LIPU e ISDE (Medici per l’Ambiente) della Sardegna, chiedono di sapere se il progetto abbia avuto il vaglio di compatibilità ambientali e se sia supportata da rigorose strategie di prevenzione della dispersione in atmosfera di eventuali inquinanti che potrebbero causare un potenziale nocumento alla salute pubblica.
Infine le associazioni ambientaliste WWF, ITALIA NOSTRA, LIPU e ISDE (Medici per l’Ambiente) della Sardegna, chiedono di acquisire i progetti di bonifica in possesso dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Autonoma della Sardegna.

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