lunedì 22 maggio 2017

Infrastrutture, portualità ed ecosistema di Sant'Antioco


Nota Stampa divulgata a seguito degli incontri

Quali le vere infrastrutture del Piano Sulcis che interessano Sant'Antioco?

La sezione di Sant'Antioco di Italia Nostra ha organizzato diversi incontri (l'ultimo si è svolto Giovedì 25 maggio u.s.) riguardanti le seguenti tematiche: infrastrutture, portualità ed ecosistema di Sant’Antioco.
Nel corso dell’incontro sono state illustrate le perplessità verso le opere infrastrutturali oggi previste dal Piano Sulcis e le criticità e l'impatto che tali opere avranno sulla nostra isola. Nello specifico è stata analizzata la mancanza del presupposto base di queste opere pubblica, cioè l’assenza di qualsiasi utilità in termini di ricadute sociali ed economiche in grado di creare opportunità di lavoro e di migliorare la qualità della vita della comunità.
Successivamente si è presa visione dei documenti ufficiali (studi e atti pubblici) e si è condotta un'analisi puntuale dei risultati che tali decisioni e scelte politico-amministrative comporteranno per i cittadini e per l'ecosistema della laguna di Sant'Antioco.

Nel corso dell'incontro è emersa la totale assenza di informazione, condizione necessaria per una scelta responsabile e consapevole, e il mancato coinvolgimento della comunità in tutte le fasi che a partire dal 2011 hanno portato a definire il programma di massima delle opere in via di progettazione che si sono concretizzate nel finanziamento di un nuovo viadotto, che dovrebbe soppiantare l'attuale ponte, e di una circonvallazione, ambedue fortemente impattanti sotto l'aspetto paesaggistico, ambientale e sociale.
Nel corso del dibattito sono emerse una serie di proposte che hanno evidenziato la necessità di attivare una improrogabile pianificazione delle infrastrutture finalizzata al completamento e alla riqualificazione di tutto il lungomare e alla riconversione dell’attuale porto commerciale da trasformare in porto multifunzionale (commerciale, turistico, pesca, cantieristica e terminal crociere).
Altra criticità emersa è stata quella riguardante la viabilità, in primo luogo l'attuale SS 126 tra il bivio Sirai e l’ingresso di Sant’Antioco, ormai trasformata in strada di servizio e non più in grado di assolvere il compito di arteria di collegamento tra l'isola di Sant'Antioco e l'isola madre. Purtroppo abbiamo dovuto constatare  che per tutte le opere sopracitate, ad eccezione del nuovo ponte e della circonvallazione, non è al momento previsto alcun finanziamento.
In conclusione si è condivisa all’unanimità la necessità di far nascere un comitato aperto a tutti (cittadini, associazioni, gruppi politici) che si pone l’obiettivo di informare, coinvolgere, partecipare alle varie fasi della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e di attivare un tavolo di confronto con la nuova amministrazione comunale al fine di rimodulare i finanziamenti previsti dal piano Sulcis, modificando la scala di priorità delle infrastrutture a favore delle opere realmente utili all'intera comunità dell'arcipelago e del territorio circostante.
Sant'Antico 26 maggio 2017

Approdo sotto il ponte


Italia Nostra ha attivato una serie di incontri con la comunità per informare e discutere intorno alle infrastrutture utili per affrontare e superare la difficile congiuntura economica che attraversa l'intera Sardegna e in particolare il Sud Ovest sardo.
L'arcipelago del Sulcis è interessato da una serie di infrastrutture previste dal Piano Sulcis che, a detta dei proponenti, dovrebbero risollevare l'economia del territorio.
Il nuovo ponte di collegamento tra l'isola madre e l'isola di Sant'Antioco è indubbiamente l'infrastruttura più importante sotto l'aspetto economico e più invasiva dal punto di vista paesaggistico e ambientale. 
Italia Nostra intende avviare un momento di riflessione al fine di analizzare le diverse criticità esistenti per meglio capire i reali bisogni e le necessità degli abitanti dell'arcipelago e stabilire quindi le priorità.
Tra le infrastrutture più importanti ed essenziali per la comunità isolana (abitanti di Calasetta e Sant'Antioco, ma anche gli abitanti di Carloforte obbligati a transitare per questa isola)  si ritiene necessario privilegiare le opere che garantiscono:
1.    un collegamento rapido e sicuro verso l'isola madre, unica via per raggiungere il capoluogo sardo, l'aeroporto e il porto;
2.  un collegamento marino tra laguna e golfo di Palmas che garantisca il ricambio idrico della laguna e che consenta alle imbarcazioni dei pescatori di transitare dalla laguna al golfo e viceversa;
3.  un collegamento veloce tra Calasetta e Carbonia alternativo rispetto all'attuale: un percorso a basso impatto ambientale che eviti il centro abitato di Sant'Antioco e l'attuale tratto di SS 126 - Sant'Antioco/Carbonia  - ormai trasformato in una lunga periferia urbana;
4.un approdo in grado di ospitare le imbarcazioni e offrire servizi alla marineria locale, categoria da sempre bistrattata e in perenne stato di precarietà;
5.    la riconversione del porto commerciale in porto turistico che sia in grado di ospitare anche grosse imbarcazioni e di fornire supporto logistico;
6.  la bonifica e il recupero dell'area ex Sardamag da destinare ad attività compatibile con il centro urbano adiacente, col  mare e con l'infrastruttura portuale esistente e da ristrutturare;
7.    la tutela del mare dell'arcipelago, a garanzia della biodiversità e della salubrità delle acque, anche attraverso l'istituzione di un'Area Marina Protetta.

Incontriamoci 

Giovedì 25 maggio alle ore 18

Sabato 27 maggio alle ore 18 

nella sala Sufeti in piazza De Gasperi a Sant'Antioco 

 
Il ponte Romano

Sull'argomento 


Piano Sulcis - Infrastrutturazione porto Sant'Antioco - istmo, circonvallazione e dragaggio

Italia Nostra Sardegna - Il nuovo ponte a Sant'Antioco: un'opera inutile in tempi di crisi
Tentazionidellapenna - Sant'Antioco. Nuovo ponte. Pollice verso dalle onlus ambientaliste. "Opera incompatibile e inutile"
GRIG - L'isola di Sant'Antioco ha bisogno di questo "nuovo" ponte?


L'Unione Sarda del 30 maggio 2017












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