Nota
Stampa divulgata a seguito degli incontri
Quali le vere infrastrutture del Piano Sulcis che interessano Sant'Antioco?
La sezione di Sant'Antioco di
Italia Nostra ha organizzato diversi incontri (l'ultimo si è svolto Giovedì 25
maggio u.s.) riguardanti le seguenti tematiche: infrastrutture, portualità ed ecosistema
di Sant’Antioco.
Nel corso dell’incontro sono
state illustrate le perplessità verso le opere infrastrutturali oggi previste
dal Piano Sulcis e le criticità e l'impatto che tali opere avranno sulla nostra
isola. Nello specifico è stata analizzata la mancanza del presupposto base di
queste opere pubblica, cioè l’assenza di qualsiasi utilità in termini di ricadute
sociali ed economiche in grado di creare opportunità di lavoro e di migliorare la
qualità della vita della comunità.
Successivamente si è presa
visione dei documenti ufficiali (studi e atti pubblici) e si è condotta un'analisi
puntuale dei risultati che tali decisioni e scelte politico-amministrative
comporteranno per i cittadini e per l'ecosistema della laguna di Sant'Antioco.
Nel corso dell'incontro è emersa la
totale assenza di informazione, condizione necessaria per una scelta
responsabile e consapevole, e il mancato coinvolgimento della comunità in tutte
le fasi che a partire dal 2011 hanno portato a definire il programma di massima
delle opere in via di progettazione che si sono concretizzate nel finanziamento
di un nuovo viadotto, che dovrebbe soppiantare l'attuale ponte, e di una
circonvallazione, ambedue fortemente impattanti sotto l'aspetto paesaggistico,
ambientale e sociale.
Nel corso del dibattito sono
emerse una serie di proposte che hanno evidenziato la necessità di attivare una
improrogabile pianificazione delle infrastrutture finalizzata al completamento
e alla riqualificazione di tutto il lungomare e alla riconversione dell’attuale
porto commerciale da trasformare in porto multifunzionale (commerciale,
turistico, pesca, cantieristica e terminal crociere).
Altra criticità emersa è stata
quella riguardante la viabilità, in primo luogo l'attuale SS 126 tra il bivio Sirai
e l’ingresso di Sant’Antioco, ormai trasformata in strada di servizio e non più
in grado di assolvere il compito di arteria di collegamento tra l'isola di
Sant'Antioco e l'isola madre. Purtroppo abbiamo dovuto constatare che per tutte le opere sopracitate, ad
eccezione del nuovo ponte e della circonvallazione, non è al momento previsto
alcun finanziamento.
In conclusione si è condivisa
all’unanimità la necessità di far nascere un comitato aperto a tutti (cittadini,
associazioni, gruppi politici) che si pone l’obiettivo di informare,
coinvolgere, partecipare alle varie fasi della procedura di Valutazione di
Impatto Ambientale e di attivare un tavolo di confronto con la nuova
amministrazione comunale al fine di rimodulare i finanziamenti previsti dal piano
Sulcis, modificando la scala di priorità delle infrastrutture a favore delle opere
realmente utili all'intera comunità dell'arcipelago e del territorio
circostante.
Sant'Antico 26 maggio 2017
Approdo sotto il ponte |
Italia Nostra ha attivato una serie di incontri con la comunità per informare e discutere intorno alle infrastrutture utili per affrontare e superare la difficile congiuntura economica che attraversa l'intera Sardegna e in particolare il Sud Ovest sardo.
L'arcipelago del Sulcis è interessato da una serie di infrastrutture previste dal Piano Sulcis che, a detta dei proponenti, dovrebbero risollevare l'economia del territorio.
Il nuovo ponte di collegamento tra l'isola madre e l'isola di Sant'Antioco è indubbiamente l'infrastruttura più importante sotto l'aspetto economico e più invasiva dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
Italia Nostra intende avviare un momento di riflessione al fine di analizzare le diverse criticità esistenti per meglio capire i reali
bisogni e le necessità degli abitanti dell'arcipelago e stabilire quindi le
priorità.
Tra le
infrastrutture più importanti ed essenziali per la comunità isolana (abitanti
di Calasetta e Sant'Antioco, ma anche gli abitanti di Carloforte obbligati a
transitare per questa isola) si ritiene
necessario privilegiare le opere che garantiscono:
1.
un
collegamento rapido e sicuro verso l'isola madre, unica via per raggiungere il
capoluogo sardo, l'aeroporto e il porto;
2. un
collegamento marino tra laguna e golfo di Palmas che garantisca il ricambio
idrico della laguna e che consenta alle imbarcazioni dei pescatori di
transitare dalla laguna al golfo e viceversa;
3. un
collegamento veloce tra Calasetta e Carbonia alternativo rispetto all'attuale:
un percorso a basso impatto ambientale che eviti il centro abitato di
Sant'Antioco e l'attuale tratto di SS 126 - Sant'Antioco/Carbonia - ormai trasformato in una lunga periferia
urbana;
4.un
approdo in grado di ospitare le imbarcazioni e offrire servizi alla marineria
locale, categoria da sempre bistrattata e in perenne stato di precarietà;
5.
la
riconversione del porto commerciale in porto turistico che sia in grado di
ospitare anche grosse imbarcazioni e di fornire supporto logistico;
6. la bonifica
e il recupero dell'area ex Sardamag da destinare ad attività compatibile con il
centro urbano adiacente, col mare e con
l'infrastruttura portuale esistente e da ristrutturare;
7. la tutela del mare dell'arcipelago, a garanzia della biodiversità e della salubrità delle
acque, anche attraverso l'istituzione di un'Area Marina Protetta.
Incontriamoci
Giovedì 25 maggio alle ore 18
Sabato 27 maggio alle ore 18
nella sala Sufeti in piazza De Gasperi a Sant'Antioco
Il ponte Romano
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L'Unione Sarda del 30 maggio 2017 |
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