La sezione
di Italia Nostra di Sassari propone l'istituzione di un'area protetta in
prossimità della laguna di San Teodoro nell'area di Nuragheddu.
Fenicotteri nella laguna di San teodoro |
Il
prossimo 29 aprile nella sala ICIMAR di San Teodoro si terrà una conferenza dal
titolo “Italia Nostra ha detto si’: un’
Oasi a Nuragheddu” nella quale verrà presentata la proposta.
L’idea
volta alla realizzazione di un’Area Protetta in prossimità della Laguna di San
Teodoro è stata lanciata per la prima volta dal concittadino Salvatore
Brandanu, rappresentante di Italia Nostra ed autore principale della Rivista
dell’ICIMAR. Veniva infatti denominata “Giardino
della Macchia Mediterranea”. Questa Conferenza, pertanto, viene dedicata da
Italia Nostra alla memoria del compianto Socio Prof. Salvatore Brandanu.
Tutta
l’Area di prossimità della LAGUNA , e non “stagno”, come erroneamente viene
definita la distesa d’acqua salmastra, si presta infatti ad essere costituita
in OASI di grande pregio ambientale, nonostante la presenza del nastro
d’asfalto della strada statale n. 125 che storicamente l’attraversa.
Mappa del SIC ITB010011 |
La Zona
sarebbe delimitata, in sostanza, dalla Località Nuragheddu sino al lato ovest
della Laguna, mentre i lati nord, sud ed est sono e restano i custodi naturali
del Corpo Idrico, che verrebbe comunque ampiamente valorizzato e reso fruibile
ai fini del più accorto e sensibile turismo ambientalistico, con opportuni
accorgimenti da identificare in sede di Pianificazione e Progettazione
definitiva ed esecutiva. Ciò, ovviamente, nel caso di materiale avvio delle
procedure.
L’Area
Protetta considerata, in pratica, dovrebbe costituire un unico Grande
ECOSISTEMA COMPLESSO in unione complementare con l’attigua Area Marina Protetta
di Tavolara Capo Coda Cavallo, con la quale, di fatto, si realizzerebbe una
correlazione ottimale “MARE-LAGUNA-GIARDINO MEDITERRANEO” di grande effetto e
di sicura positiva suggestione.
L’intera
Zona a sud di Olbia sino oltre Budoni è annualmente presa di mira da incendi
vandalici che insistono, in particolare, sulle colline ad ovest della SS. 125
ed in territorio del Comune di San Teodoro. La creazione di un’ Area Protetta
(e quindi vigilata!) potrebbe essere un valido deterrente contro gli assalti
dei criminali piromani e degli speculatori che chiaramente li sostengono.
Le
Attività che si vorrebbero svolgere nell’istituenda Area Protetta sono tutte
ecosostenibili ed ecocompatibili con il SISTEMA NATURALE: piantumazione del
Giardino con essenze floristiche mediterranee ed erbe officinali, un Centro di
Educazione Ambientale, una piccola foresteria-segreteria per l’accoglienza dei
turisti, un percorso-vita per fitness open air, un piccolo laboratorio per il
trattamento delle piante officinali, ed altro ancora, ove possibile e coerente
con la filosofia progettuale. Il tutto, si suppone, con padiglioni in legno
naturale ed amovibili, in totale ed assoluta sintonia con l’ambiente e con
l’identità storica e culturale dei luoghi.
Google maps |
La Laguna
di San Teodoro avrebbe la possibilità di essere valorizzata e resa fruibile al
visitatore (solo esternamente, nella fascia perimetrale, ed in appositi
camminamenti in legno, in esemplare analogia con lo Stagno di Platamona e con
l’Area Protetta di Molentargius) ma rigorosamente rispettata nella sua attuale
destinazione economica e produttiva che, peraltro, ne risulterebbe
ulteriormente tutelata, assistita e soggetta persino a migliorie conseguenti
agli indirizzi di pianificazione e progettazione.
Nella
lunga Costa tra Olbia e Cala Gonone si creerebbe, con l’Area Protetta di San
Teodoro, un Polo di attrazione turistico-ambientale di primaria importanza,
attivo tutto l’anno e capace di ospitare eventi compatibili con la fisionomia
dei luoghi.
La Laguna
di San Teodoro è forse la più bella ed affascinante della Sardegna, perché
inserita in uno spettacolare contesto terrestre-marino di grande effetto
emotivo. Ma purtroppo sembra essere l’unica a non essere segnalata dai
mass-media come meta turistica, perché non fruibile facilmente. Lo Stagno di Cabras,
lo Stagno di Platamona e la Laguna di Molentargius hanno già usufruito di
significativi interventi di valorizzazione e tutela attiva. Perché non ideare,
anche per la Laguna di San Teodoro, un appropriato Progetto di Valorizzazione?
L’iniziativa
è resa possibile dalla disponibilità e dalla generosità dei proprietari dei
terreni della zona di Nuragheddu e dalla volontà degli Amministratori del
Comune di San Teodoro, che hanno intravisto, nell’ideazione originaria di
Salvatore Brandanu un fattore di sviluppo e di crescita culturale derivante
dalla consapevolezza della presenza di un Patrimonio Naturale di valore
incalcolabile. L’azione conseguente deve essere necessariamente la Protezione
Attiva e non certo l’indifferenza indolente.
L’Autosostenibilità
economica della auspicata ideale gestione sarebbe comprovata da numerose
esperienze relative ad analoghe Aree Protette della Sardegna, della Penisola e
dell’intero territorio europeo (anche se talvolta sotto diversa denominazione e
configurazione: montana, marina, fluviale, lacustre, lagunare, ecc.) laddove
attività produttive del tutto ecologiche sono non solo compatibili con
l’ambiente ospitante ma assumono veste di tutela e salvaguardia dal vandalismo
e dall’incuria.
La
Pianificazione e la Progettazione Finale degli assetti determinanti, secondo
Italia Nostra, non può che essere affidata, per l’indirizzo preliminare, alle
competenti Strutture dell’Università degli Studi, quale Organismo super partes,
capace di interpretare al meglio non solo gli intendimenti reali della comunità
circa l’impiego produttivo del proprio patrimonio ambientale ma anche le
metodologie di configurazione e di conseguente governo dell’istituenda Area
Protetta, nel rispetto delle legittime aspettative pubbliche. In ogni caso sarà
l’Amministrazione Comunale, di concerto con l’ Amministrazione Regionale, ad
effettuare tutte le scelte ritenute utili ed opportune, pur tenendo conto delle
risultanze di questa Conferenza. Premessa
fondamentale sia per gli aspetti progettuali che per quelli relativi alle
risorse finanziarie è l’attuazione delle previsioni programmatiche del D.S.U. (Documento
Strategico Unitario per la Programmazione dei Fondi Comunitari 2014-2020) del
31.08 .2013 della Regione Sarda approvato con Delibera GR n.37/05 del
12.09.2013 e con particolare riferimento all’Obiettivo Tematico n.6 (-
prioritario-) “ Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle
risorse” specie per quanto concerne le Azioni 2.1. 2.2. 2.3. 2.4. 2.5. 2.6.
Vista aerea della laguna e della spiaggia de La Cinta |
La
Conferenza si dovrà concludere, ovviamente, con l’approvazione di un documento
da sottoporre all’attenzione della Giunta e del Consiglio Comunale per le
valutazioni inerenti e conseguenti, ivi incluse quelle relative alla
formulazione di precise e coerenti richieste all’Amministrazione Regionale.
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