Italia Nostra Sardegna: "Su Semafuru" sta crollando

Anno 2004

La stazione per le segnalazioni semaforiche di Capo Sperone a Sant'Antioco conosciuta come "Su Semafuru" sta crollando.

Lo scorso agosto Italia Nostra, con una nota all'Agenzia della Conservatoria delle Coste della Sardegna, ha segnalato i ripetuti furti di tegole, piastrelle, mattoni etc... e la manomissione della sbarra che impedisce l’accesso allo stradello che porta all'edificio.

In data odierna l'Associazione ha ricordato che in questi due mesi i furti di tegole, mattoni e piastrelle sono proseguiti e che sabato scorso, probabilmente a causa delle continue manomissioni di ladri e vandali, è crollata la torretta ubicata nella parte più alta lato sud dell'edificio. La struttura appare ormai sempre più un cumulo di macerie pericolanti che potrebbe arrecare pregiudizio alla integrità dei numerosi visitatori che si recano sul colle che predomina Capo Sperone.

Anche per evitare ulteriori crolli e danni alle persone abbiamo chiesto un intervento di messa in sicurezza dell'immobile, la recinzione delle aree più a rischio e l'affissione di cartelli che indichino la pericolosità del sito.

Anno 2011

Inutile ricordare l’importanza storico-culturale dell’immobile che, come altre strutture presenti lungo le coste della Sardegna, rappresenta un'importante testimonianza della storia moderna dell'isola.

Con delibera della Giunta Regionale N° 52/36 del 23/12/2011 la gestione di diverse Torri Costiere e di alcune Stazioni radio e Stazioni segnali - compresa la struttura di Su Semafuru di capo Sperone, con annessi alloggi e terreni- è stata ceduta all'Agenzia della Conservatoria delle Coste della Sardegna.

Si ricorda che l’intera comunità antiochense qualche anno fa si era mobilitata a difesa dell’immobile per impedirne un uso improprio - avrebbe dovuto ospitare l’inquietante radar di profondità EL/M-2226 ACSR che se installato avrebbe creato seri problemi alla salute delle persone e all’ecosistema a causa dell’emissione di potenti onde elettromagnetiche - chiedendo la salvaguardare dell’area di “su Semafuru” vietando qualsiasi intervento che avrebbe potuto snaturare il pregio architettonico e paesaggistico.