Italia
Nostra ha chiesto al Comune di Cagliari l’annullamento delle delibere di
approvazione del progetto del parcheggio interrato sotto le mura di Castello e
agli organi regionali e ministeriali competenti la verifica della sussistenza
di tutti i presupposti di legge necessari per la realizzazione delle opere.
Con un documento di 55 pagine ha depositato le osservazioni contro il progetto del parcheggio, a conferma e integrazione di quelle già inviate - rimaste senza riposta - al Comune di Cagliari, alle Soprintendenze e alla Direzione regionale.
Il progetto che si vorrebbe realizzare risale agli anni ‘90 e salvo l’abolizione delle scale mobili e dei tapis roulants, a differenza di quanto sostiene l’Amministrazione comunale, è rimasto sostanzialmente identico a quello originario. Stessi progettisti, stessa ubicazione, stesse dimensioni, stessa capienza, stesse finalità.
Così oggi, nonostante gli anni trascorsi e i cambiamenti sopravvenuti, uno dei luoghi più significativi della nostra città dovrebbe essere distrutto da un’opera inutile e superata, illegittima sotto l’aspetto paesaggistico e idrogeologico, incompatibile con il valore archeologico dell’area, altamente inquinante e profondamente contraria ai moderni princìpi trasportistici.
La
determinazione del Comune non conosce ostacoli. Il Piano paesaggistico
impedisce la realizzazione del parcheggio? Il problema è risolto da un articolo
del Piano casa e nulla importa che il giudice amministrativo e la stessa
amministrazione comunale l’abbiano dichiarato più volte inapplicabile.
Foto storica |
Con un documento di 55 pagine ha depositato le osservazioni contro il progetto del parcheggio, a conferma e integrazione di quelle già inviate - rimaste senza riposta - al Comune di Cagliari, alle Soprintendenze e alla Direzione regionale.
Il progetto che si vorrebbe realizzare risale agli anni ‘90 e salvo l’abolizione delle scale mobili e dei tapis roulants, a differenza di quanto sostiene l’Amministrazione comunale, è rimasto sostanzialmente identico a quello originario. Stessi progettisti, stessa ubicazione, stesse dimensioni, stessa capienza, stesse finalità.
Locandina del flashmob |
E
stesse perplessità da sempre manifestate dalla nostra Associazione, da migliaia
di cittadini e dalla Regione Sardegna, le cui prescrizioni sono rimaste prive
di effetto. Gli unici ad avere superato i gravi dubbi espressi in passato,
quando si trovavano all’opposizione, sono il sindaco, il presidente del
Consiglio comunale e il presidente della Commissione urbanistica.
Se il
progetto fosse differente, del resto, non potrebbe certo usufruire dei finanziamenti
stanziati più di dieci anni fa per il vecchio intervento. Così oggi, nonostante gli anni trascorsi e i cambiamenti sopravvenuti, uno dei luoghi più significativi della nostra città dovrebbe essere distrutto da un’opera inutile e superata, illegittima sotto l’aspetto paesaggistico e idrogeologico, incompatibile con il valore archeologico dell’area, altamente inquinante e profondamente contraria ai moderni princìpi trasportistici.
Per
non parlare delle infinite contraddizioni che caratterizzano l’intero
intervento, a iniziare proprio dalle finalità. Nella Relazione
specialistica dei trasporti, infatti, si
sottolinea che “la
domanda di parcheggio è nettamente superiore all’offerta, soprattutto per
quanto riguarda la sosta dei residenti”. Eppure, nonostante questo, si
eliminano 467 stalli esistenti per lasciare solo i 330 posti auto del nuovo
parcheggio in struttura, riservandone agli abitanti meno della metà, certi che così
si riuscirà a “liberare il Castello e
Stampace alta dalle auto” e si fornirà “sollievo
alla richiesta di sosta dei residenti”.
Flashmob aprile 2014 |
Persino
il Piano di assetto idrogeologico diventa un inutile intralcio burocratico.
Sull’area, infatti, visto il rischio idrogeologico alto e medio alto, possono
essere realizzati esclusivamente gli interventi “riferibili a servizi pubblici
essenziali non altrimenti localizzabili o non delocalizzabili, a condizione che
non esistano alternative tecnicamente ed economicamente sostenibili”. Non è
certo il caso del parcheggio, eppure l’opera s’ha da fare. Anche se gli studi
allegati avvertono che “in tutte le aree perimetrali, le superfici interessate
dai fenomeni franosi riguardano l’intero sviluppo delle pareti”, precisando che
le frane “possono essere determinate sia dal susseguirsi di eventi meteorici ±
estremi, da effetti di erosione al piede del versante, dalle stesse condizioni
fisiche e strutturali dei materiali coinvolti nonché da azioni antropiche quali
gli scavi, le vibrazioni indotte etc. etc.”.
Sono
rimaste inascoltate pure le prescrizioni dell’Unità Tecnica Regionale: nessuna
approvazione degli studi idrogeologici integrativi da parte dell’ente
superiore, il Comune ha fatto tutto in
casa, assumendo le vesti di controllore e controllato.
Rileviamo,
infine, che nonostante le nostre precedenti osservazioni siano state inviate
anche al Comune con posta certificata, nella delibera di approvazione
dell’intervento si dichiara che “non sono
pervenute osservazioni”. Si tratta di un vizio di legittimità insanabile
che invalida l’intero atto.
Italia
Nostra sosterrà con energia e in ogni sede le argomentazioni brevemente
riassunte nel presente comunicato stampa.
Rendering del progetto |
sull'argomento
Blog Italia Nostra Sardegna - Tra le mura e la torre un parcheggio a forte impatto ambientale
Sardinia Post - Cagliari. parcheggio via del Cammino Nuovo: Italia Nostra chiede annullamento delibereL'Unione Sarda - Parcheggio via Cammino Nuovo. Italia Nostra: progetto inutile e superato
CagliariPad - Parco-Parcheggio sotto le mura, nuovo dossier di Italia Nostra: "inutile e superato"
L'Espresso n. 29, 24 luglio 2014 - Nicolas Ballario
"Cagliari si candida a capitale europea della cultura per il 2019, ma non gioca a favore di questa ambizione il progetto di un parcheggio multipiano, che l'amministrazione vorrebbe edificare sotto le mura cinquecentesche del Bastione di Santa Croce, nel quartiere Castello. Il sindaco Massimo Zedda (Sel) quando era all'opposizione si è battuto contro questa idea, una una volta in carica non rinuncia al finanziamento regionale da 15 milioni di. Nemmeno i rischi archeologici e idrogeologici (confermati dalla vicesindaco Luisa Anna Marras) creano dubbi sulla fattibilità dell'opera, così come i varchi che andrebbero aperti nelle antiche mura per consentire l'ingresso delle auto nella struttura di cemento. E pensare che a poche centinaia di metri sorge già un parcheggio multipiano, che secondo Italia Nostra è utilizzato solo al 20 per cento".
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