In merito all’iter e alla metodologia
seguiti dalla Giunta Regionale preliminarmente alla deliberazione GR n. 45/2
del 25 ottobre 2013 che ha approvato le norme tecniche di attuazione del Piano
Paesaggistico Regionale, stravolgendo completamente le attuali disposizioni di
tutela garantite dal PPR del 2006, l’Associazione Italia Nostra Sardegna informa:
·
Di aver sollecitato con reiterate
richieste rimaste prive di riscontro, fin dal 2010, l’applicazione del codice
dei Beni Culturali che prevede sia garantita “la concertazione istituzionale e
la partecipazione dei soggetti
interessati” e delle associazioni portatrici di interessi diffusi, individuate
ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di ambiente e danno ambientale;
·
Di
aver chiesto la corretta applicazione della Convenzione di Aarhus, in base alla
quale il pubblico ha diritto alle informazioni, può partecipare ai processi
decisionali e ha accesso alla giustizia in materia ambientale;
·
Di aver partecipato ad alcuni
incontri convocati dalla Direzione
Generale della Pianificazione Urbanistica Territoriale per illustrare
le attività svolte inerenti la verifica e l’adeguamento del PPR, nei quali
venivano fornite informazioni parziali, inesatte e distorte sulla reale
attività di revisione del PPR. Non c’è stato pertanto alcun “processo
partecipativo”;
· Di
aver rilevato che nelle procedure di modifica del PPR, oltre a non essere stata
garantita “la concertazione istituzionale e la partecipazione dei soggetti
interessati” (come si apprende dalle dichiarazioni del Ministero dei Beni
Culturali) non è stata garantita neppure quella “delle associazioni portatrici
di interessi diffusi, individuate ai sensi delle vigenti disposizioni in
materia di ambiente e danno ambientale” (articolo 144, comma primo, del Codice
Urbani);
Italia
Nostra, nell’esprimere forti preoccupazioni per i disastri ambientali e
paesaggistici conseguenti alla delibera adottata dalla Giunta Regionale e considerati
i numerosi dubbi sulla legittimità della stessa, anche al fine di attivare tutte
le iniziative utili a garantire la salvaguardia dei valori
ambientali/paesaggistici, ha chiesto all’Assessorato all’Urbanistica copia del verbale redatto nell’ultimo incontro del 10.10.2013
con le Associazioni Ambientaliste, gli EE.LL e gli Ordini professionali. Il verbale
richiesto da Italia Nostra, ancorché dovuto, a distanza di oltre un mese dalla
riunione non è ancora stato trasmesso. La nostra Associazione ha chiesto
inoltre di poter accedere agli atti (verbali degli incontri, documenti
intercorsi tra le diverse amministrazioni etc…), relativi all’attività di
copianificazione con i comuni della Sardegna che hanno avviato l’adeguamento
dei propri strumenti urbanistici al Piano Paesaggistico Regionale. Anche su
questo argomento le informazioni provenienti dall’Assessorato risultano di
scarsa chiarezza e fortemente contradditorie.
13 novembre 2013
Sull'argomento:
Giornalettismo: La Sardegna si poteva salvare dall’alluvione?
Tiscali notizie: Pps, ambientalisti in piazza: "Crolla ogni tutela paesaggistica"
Tiscali notizie: Ppr, Stefano Boeri: "Quello del 2006 è un modello in Italia e in Europa"
CagliariPad: Mobilitazione ecologista contro il piano paesaggistico: “Salviamo la Sardegna”
Sardegna Oggi: Ambientalisti contro il piano paesaggistico: "A rischio le aree agricole"
Eddyburg: «Nuove idee per la Sardegna»: perché ho detto no
Eddyburg: Sardegna. Un piano illegittimo per sanare le leggi illegittime
Eddyburg: Sardegna, tra cemento e buche
Eddyburg: Dialogo al di là di Cappellacci
La Nuova Sardegna: Pps, Rassu nei guai
Greenreport.it: Sardegna, Italia Nostra contro il nuovo Piano Paesaggistico della Regione
Nessun commento:
Posta un commento