Giovedì 11 aprile presso la sede della Condotta di Cagliari dell’Associazione Slow Food si sono riunite le delegazioni regionali di Italia Nostra, Slow Food e Touring Club Italiano per sottoscrivere pubblicamente una Alleanza finalizzata alla realizzazione di iniziative di monitoraggio e proposta in tema di sviluppo turistico responsabile e sostenibile. Il nostro intento è quello di rappresentare un interlocutore nei confronti delle Istituzioni regionale e locali (quali ad esempio Commissioni consiliari e degli Assessorati al Turismo, all'Ambiente e ai Trasporti e dei Territori, amministrazioni comunali) che si occupano, spesso in modo separato, di progetti turistici che, invece, richiederebbero un approccio sistemico con ricadute in termini culturali, enogastronomici e ambientali di riferimento, che richiederebbero, al contrario, regolamentazioni che coerentemente con le disposizioni di legge sovraordinate, possano poi prendere forma concreta anche con disciplinari e regolamenti ad hoc.
L’Alleanza nasce con la convinzione che ora più che mai la Sardegna necessiti di soggetti che si facciano paladini della difesa di quanto di più prezioso questa terra oggi disponga, il territorio con i suoi paesaggi, i suoi siti naturalistici, archeologici, di insediamento umano sedimentatisi nei secoli. Purtroppo, assistiamo invece, anche per ragioni legate a difficoltà sociali ed economiche di varia natura, interne e internazionali, al fatto che si utilizzi il turismo come pretesto per portare avanti iniziative che invece di creare valore per le popolazioni e i territori, rischiano di distruggere valore e con esso, parti importanti del patrimonio ereditato dal passato, di tipo naturalistico, ambientale e culturale.
A pretesto di tale iniziativa c’è il tentativo portato avanti dal Comune di Palau di dismettere la stazione ferroviaria di Palau Marina con l’eliminazione del tracciato ferroviario che la collega con la stazione situata al centro del Paese. Per i sottoscrittori di questo accordo e, più in generale, per le 15 organizzazioni tra associazioni ambientaliste, culturali e di rappresentanza degli operatori turistici, che da oltre un anno sono organizzate come Gruppo di Pressione per la salvaguardia di questa porzione di territorio, si tratta di un rischio che va assolutamente contrastato per evitare che si distrugga in modo irreparabile quel che fino ad oggi il “disinteresse generale” ha permesso di salvaguardare.
La ragione della nostra presa di posizione è dettata dal fatto che quel pezzo di ferrovia e la stazione ubicata nel porto di Palau Marina non rappresentano il punto di arrivo di un percorso desueto e in abbandono, ma la porta di collegamento con l’Arcipelago di La Maddalena, vero gioiello naturalistico che impreziosisce quel lembo di Sardegna.
L'azione di salvaguardia dell'infrastruttura ferroviaria di Palau Marina, che ereditiamo dal Gruppo di Pressione come primo atto da concretizzare, è stata avviata assieme ad AMoDo (Alleanza per la Mobilità Dolce) e FIFTM (Federazione Italiana delle Ferrovie Turistiche e Museali) e finora ha visto il susseguirsi di raccolte di firme e petizioni, preghiere, richieste di incontro indirizzate alla Presidenza della Regione senza ascolto alcuno.
L’indifferenza ricevuta ci ha costretto a richiedere l’intervento diretto del Ministero dei Beni Culturali che a oggi ha dato luogo, da parte della Soprintendenza di Sassari/Olbia, ad un procedimento per la valutazione del riconoscimento dell'infrastruttura ferroviaria di Palau Marina quale Bene Culturale da proteggere, assieme all'intera ferrovia che la collega con Sassari.
La sottoscrivente Associazione AlTuReSS non si fermerà ovviamente a questa specifica richiesta ed è impegnata per sostenere ogni iniziativa volta a valorizzare gli attrattori turistici della Sardegna quali sono appunto le ferrovie turistiche fino a oggi ampiamente sottovalutate in termini di potenzialità sociali economiche e di valorizzazione del territorio. In tale ambito, per esempio, la battaglia per la stazione di Palau Marina va inquadrata all’interno di un progetto, tutto da costruire, che abbiamo denominato “corridoio ambientale” con il quale si vuole profittare dell’infrastruttura ferroviaria esistente per collegare, per ora solo in modo virtuale, l’arcipelago di La Maddalena con la città di Alghero e l’adiacente parco di Porto Conte. Un corridoio ambientale che si presta alla costruzione di una offerta turistica eco-sostenibile e responsabile di tipo naturalisitico, paesaggistico, culturale ed enogastronomica che coinvolgerebbe tutti i territori che insistono lungo il tracciato ferroviario e che permetterebbe il recupero di molte infrastrutture oggi abbandonate oltre che la nascita di iniziative imprenditoriali sostenibili, coerenti e compatibili con l’identità di quei luoghi.
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