di Mauro Gargiulo *
Domani 9 giugno si terrà a Roma presso
la Presidenza del Consiglio dei Ministri la riunione che di fatto segna l’atto
conclusivo delle procedure istruttorie di VIA per le due Centrali
Termodinamiche Solari (CSP) Flumini Mannu (Villasor) e Gonnosfanadiga (Gonnos).
A più riprese si è intervenuti su queste pagine per denunciare lo scempio
ambientale di cui le due CSP, se realizzate, sarebbero causa, oltre che evidenziare
l’indiscriminato consumo di un suolo agricolo (circa 600 ha), che verrebbe
sottratto ad allevatori ed agricoltori attraverso procedure di esproprio.
Italia Nostra ha fatto pervenire per l’occasione alla Presidenza del Consiglio
un’ulteriore Relazione nella quale, oltre a dimostrare ancora una volta la non
sostenibilità dei due impianti, ha denunciato l’illegittimità delle procedure
poste in essere dal Ministero dell’Ambiente e le assurdità delle Motivazioni e Prescrizioni contenute nel Parere
favorevole espresso dalla Commissione presso il Ministero stesso (CTVIA).
Nella
precedente riunione del 10 ottobre 2016 si erano già negativamente espressi alla
realizzazione della CSP “Flumini Mannu” i Sindaci dei Comuni di Villasor e
Decimoputzu oltre che il Ministero dei Beni Culturali e la Regione Sardegna e
di analogo tenore sarà di certo in quella del 9 giugno il pronunciamento dei
Comuni di Gonnosfanadiga, Villacidro e Guspini oltre che della stessa Regione e
del Ministero dei BBCC.
I tre
Comuni presenteranno nel corso della riunione una Relazione nella quale
verranno illustrati i motivi della opposizione al progetto, atti deliberativi
ed un video allegato ed eseguito con l’ausilio di un drone in volo sull’area
dell’intervento.
Consigliamo vivamente ai nostri lettori la visione delle riprese, a cui rimanda
il link riportato,
perché essa può essere assunta a simbolo di questi quattro anni di dure lotte e
delle molteplici implicazioni negative che ineriscono scelte esiziali per il
nostro territorio.
In poche immagini col supporto di
efficaci didascalie si ha contezza dell’assurdità della falsa tesi, sostenuta
dalla società proponente, secondo la quale i terreni del Medio Campidano sarebbero
interessati da un progressivo e inarrestabile processo di desertificazione, la
qual cosa giustificherebbe la loro irreversibile trasformazione in siti industriali. Tesi di fatto condivisa
dalla Commissione, che si spinge oltre definendo di “non particolare pregio” i
paesaggi ai margini del massiccio del Linas e quindi giustificandone la totale “sostituzione”.
Non è questa le sede per esporre le molteplici motivazioni tecniche, sociali ed
economiche che spingono Comunità, Amministratori e Associazioni ad assumere
posizioni di aperto rifiuto dell’intervento. Basterebbe scorrere le pagine
delle Osservazioni pubblicate sul sito del MinAmb (Osservazioni Gonnosfanadiga - Osservazioni Flumini Mannu), afferente le procedure di
VIA, oppure leggere la sintesi delle ultime Relazioni pubblicate sul sito di Italia Nostra Sardegna.
Il filmato ha il pregio di
condensare in brevi ma densi attimi una storia che potrebbe risolversi in un
tragico epilogo, oltre che indurre a interrogarsi sul senso del nostro essere
“qui ed ora”. Cosa è un destino senza radici? Quale eredità custodita
intendiamo affidare ai nostri figli? In che dimensione spazio-tempo oggi presumiamo
di conferire significato alle nostre azioni?
E’ proprio la prospettiva a volo
d’uccello che ha il potere di trasmutare nell’oggettivante linguaggio dell’immagine
il sentire di chi abita i luoghi, l’a
priori della cognizione di appartenenza, lo straniamento di una
trasformazione in potenza.
Se quei territori dovessero diventare altro, anche
noi finiremmo per sconfinare nell’estraneità a noi stessi. Queste le ragioni istintive
per le quali aberrante appare il diniego del riconoscimento di “particolare pregio” a valori che noi riteniamo
invece di innata immanenza oltre che di conclamata e scientifica razionalità.
E’ per questo che quel silenzioso
scivolare su pallidi olivi e lecci secolari induce a interrogarsi su un’identità
deficitaria, su una rassegnazione senza tempo, inesorabile cifra del nostro
destino. Se questo video nel futuro, da mera oggettivazione di uno stato di
fatto, dovesse suo malgrado trasformarsi in una testimonianza storica di un
territorio cancellato, riscontreremmo in esso l’inconfutabile prova di
un’atavica incapacità a invertire il verso di quella Storia che altri da
millenni si ostinano a voler scrivere per nostro conto.
* Mauro Gargiulo è il Delegato Energia di Italia Nostra Sardegna
Riflessioni sulla composizione della Commissione Tecnica
Valutazione Impatti Ambientali che ha rilasciato un parere positivo alle Centrali CSP di “Gonnosfanadiga” e di “Flumini Mannu”
Italia Nostra Sardegna ha chiesto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il rigetto del parere positivo espresso dalla
Commissione Tecnica Valutazione Impatti Ambientali.
Si è ritenuto infatti che quel parere non sia stato supportato da alcun elemento scientifico, basta un’attenta lettura delle modalità secondo cui si è
giunti alla formulazione dei due Giudizi di Compatibilità a confermare tale
tesi.
Se si analizza ad esempio il Parere sulla CSP “
Gonnosfanadiga” – analoghe considerazioni valgono naturalmente per il parere espresso per la centrale di “
Flumini Mannu”
– emerge in tutta evidenza che sui 48 componenti della Commissione,
solo 29 si sono pronunciati positivamente (60,5% del numero complessivo
dei membri), mentre 8 erano contrari e 11 assenti (tra questi ultimi vi
sono esperti di Diritto ambientale, di pianificazione e di Opere
Pubbliche).
Dei Commissari che si sono pronunciati positivamente ben 9 (32% dei
favorevoli) avevano esclusive competenze in materia di diritto (per lo
più privato o tributario) e quindi non avevano alcuna specifica
conoscenza di tematiche ambientali. I tecnici favorevoli (ingegneri e
architetti) erano in numero pari a 13 (46,42% dei fav.), ma tra loro due
soli strutturisti e nessun ingegnere industriale specialista di
impianti termoelettrici o centrali termodinamiche.
Per solo 5 componenti tra i favorevoli ( 17,24% dei fav.) si possono
ipotizzare conoscenze che afferiscono alle tematiche ambientali, anche
se non inerenti gli argomenti trattati. Si tratta infatti di un
glaciologo, un biologo marino, un geologo esperto di fondi strutturali,
un agronomo e un ecologo-urbanista.
Estranei del tutto alle problematiche esaminate risultano essere un
chimico (competente di rifiuti) e un astrofisico, evidentemente anche
lui favorevole! Erano del tutto assenti specifiche figure professionali
quali naturalisti, esperti del suolo, botanici, studiosi degli
ecosistemi, biologi terrestri ecc. E’ del tutto evidente che in rapporto
al numero dei componenti le professionalità competenti in materia
ambientale e scienze della terra in grado di dare risposte a tematiche
così complesse appaiono del tutto insufficienti.
Occorre anche evidenziare che tra i 9 pareri contrari, ben 2 sono
stati formulati da geologi e 3 da ingegneri, dei quali un esperto in
gestione ambientale e due in pianificazione e materie energetiche (
funzionari dello stesso Ministero dell’Ambiente).
Infine contrario anche il parere del direttore del Servizio di VIA
della Regione Sardegna.
I tecnici che hanno collaborato con noi alla stesura delle osservazioni "scientifiche", della cui competenza e professionalità non dubitiamo, e i tanti
tecnici che si oppongono a questa devastante opera sono in buona
compagnia! Emerge dalla lettura di questi dati in tutta la sua gravità
un procedimento di sconvolgente incongruenza operativa, in cui sono
andati maturando i due Pareri della CTVIA.
Confortata anche dai numerosi supporti scientifici Italia Nostra Sardegna prosegue nelle sue battaglie a difesa della
salute dei cittadini, del territorio, dell’ambiente naturale. E si
oppone a tutte le attività inquinanti e nocive, e a tutte le
speculazioni, quelle energetiche in primo luogo.
Per fortuna anche su
questo versante l’Associazione si accompagna con i Cittadini, i Comitati
e i nel caso del termodinamico anche con i Sindaci, la Regione Sarda
(Giunta e Consiglio) e il Ministero dei Beni Culturali.
|
Attività agricola nell'Area di Decimoputzu interessata dall'intervento speculativo |
Sull'argomento