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Negli
ultimi mesi nel centro urbano di Sant’Antioco le antenne per la telefonia
mobile nascono come funghi. Un elevato traliccio di qualche decina di metri è
sorto poco prima dell’estate nell’area della Cantina Sociale di Sant’Antioco e
l’altro è in fase di installazione a fianco del cimitero comunale.
I
due apparati hanno la caratteristica di essere ubicati vicinissimo alle case di
civile abitazione, e in prossimità di scuole e luoghi di culto.
Il
traliccio che sta sorgendo in viale dei Pini si trova a 70 mt dall’ex asilo
infantile “Carlo Sanna” oggi scuola materna, a 100 mt dalla casa per l’anziano e
alla stessa distanza delle scuole elementari di Via Virgilio, mente il plesso
delle scuole media di via Salvo D’Acquisto dista poco più di 200 mt. Ma non
basta, in un raggio di 300 mt dall’antenna si trovano l’area archeologica di
Sant’Antioco (la necropoli di Sulki), la Basilica di Sant’Antioco, il Forte su
Pisu e poco distante il Tofet e il museo archeologico comunale Ferruccio
Barreca etc… L’antenna sarà inoltre ubicata in prossimità del centro storico di
Sant’Antioco e a pochi metri dal perimetro del Centro Matrice.
Cantiere aperto vicino al cimitero - Sullo sfondo l'asilo Carlo Sanna |
Fatto
ancora più grave è che lo scorso novembre il Consiglio Comunale di Sant’Antioco
ha approvato all’unanimità il “Regolamento
comunale per il corretto esercizio ed insediamento degli impianti di telefonia
mobile”, e che tale regolamento
omette di inserire l’asilo “Carlo Sanna” e la “Casa per l’Anziano” tra le aree
sensibili meritevoli di tutela, oltre
l’intera area archeologica e il Museo archeologico. In palese difformità
rispetto alla normativa regionale che obbliga a provvedere alla “individuazione, perimetrazione,
costituzione e eventuali modifiche delle aree sensibili” senza prevedere
alcuna discrezionalità di scelta tra edifici scolastici, residenze per anziani,
parchi gioco e beni culturali e identitari.
Purtroppo la nocività delle
radiazioni elettromagnetiche sulla salute delle persone e degli animali e
sull’intero ecosistema è ormai un dato accertato, anche per esposizioni a
emissioni al disotto della soglia prevista dalle norme di legge italiane,
la bibliografia sulla materia è cospicua: Levis, Marinelli, e gli stessi ISPESL
e CNR hanno pubblicato studi e documenti sull’argomento. È indubbiamente un
caso questo in cui è necessario
applicare il principio di precauzione, istituito per governare situazioni che
possono creare danni seri ed irreversibili, quando esistano validi motivi
per farlo, anche se non si ritiene ancora stabilita una certezza scientifica.
Antenna Vodafone per la telefonia mobile |
Oltre
alle questioni sanitarie esiste un serio problema di impatto paesaggistico
creato dal traliccio, anche in considerazione della criticità del sito, ubicato vicino alle aree culturali di
più rilevante interesse storico e archeologico. È assurdo infatti che il
regolamento comunale abbia omesso di individuare tra le aree sensibili di
interesse storico-architettonico e paesaggistico-ambientale, quelle più
importanti e maggiormente conosciute e fruite.
In
data odierna la sezione di Sant’Antioco di Italia Nostra, accogliendo anche le
numerose segnalazioni e i contributi di cittadini preoccupati, ha inoltrato un
esposto al Comune, all’ARPA Sardegna, alle Soprintendenze per i Beni Culturali
e Paesaggistici e al Servizio Tutela Paesaggistica della Regione chiedendo l’immediata revoca
dell’autorizzazione all’installazione dell’impianto di telefonia mobile in
Viale dei Pini e la sospensione dell’operatività dell’impianto di telefonia
mobile installato nella Cantina Sociale di Sant’Antioco, ricordando l’art.
32 della Costituzione Italiana sulla tutela della salute, lo statuto comunale, il
principio di precauzione e citando a tal proposito l’ordinanza del TAR Sardegna
emessa in occasione del contenzioso sui radar della Guardia di Finanza.
L’Associazione
ha chiesto inoltre la revisione e l’aggiornamento dell’intera “regolamentazione comunale per il corretto
esercizio ed insediamento degli impianti di telefonia mobile”, affinché vengano corretti i macroscopici errori
presenti includendo tutte le aree sensibili e i beni culturali e paesaggistici
presenti nel territorio comunale, venga vietata
l’installazione di impianti che emettono radiazioni elettromagnetiche in
tutto il centro urbano di Sant’Antioco
o comunque a ragionevole distanza dagli edifici frequentati e dalle case di
civile abitazione e in prossimità dei Beni Paesaggistici e Cultuali.
Sant’Antioco,
31 agosto 2014
Il basamento del traliccio |
Bibliografia sulla nocività delle radiazioni elettromagnetiche:
A.G. Levis – “ Effetti biologici e sanitari a breve e lungo termine
delle radiofrequenze e delle microonde “ – ICEMS, Padova – Perizia, 2003;
- L. Giuliani, De Ninno - “ Prova sperimentale dell’effetto
risonante di deboli campi elettromagnetici sulle molecole biologiche e sulle
cellule “ , ISPESL, Congresso Codacons di Ischia- 20/10/2001;
- F. Marinelli - “ Modifica biologica delle cellule del sistema
immunitario e alterazione del ciclo cellulare per esposizione alle frequenze del telefono
cellulare “,CNR, Congresso Codacons di Ischia-
20/10/2001
- Aldo Zechini D’Aulerio – “ Influenza delle onde elettromagnetiche
sugli organismi viventi “ Istituto di
Patologia Vegetale di Bologna , Congresso SNILPI di Bologna , Inarcos
3/2000
- Maes A, Collier M,
Vershaeve L - “ Cytogenetic effects of 900 MHz ( GSM ) microwaves in human
lynphocites “ - Bioelectromagnetics - 2000
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